BrainControl Avatar il robot che in totale autonomia permette a chi ha gravi problemi di disabilità di visitare il Museo Leonardo da Vinci di Milano da remoto.
Il robot avatar è in grado di visitare da remoto il Museo Leonardo da Vinci di Milano: in totale autonomia chi ha gravi problemi di disabilità potrà visitare da casa il museo.Le barriere architettoniche negli edifici e nei luoghi pubblici molto spesso sono un problema di fondamentale importanza da risolvere, soprattutto quando si tratta il tema della disabilità. Con questo termine si intendono tutti quegli ostacoli quali scale, ascensori o marciapiedi che non permettono una completa mobilità alle persone che hanno delle difficoltà motorie. E’ questo un problema che abbraccia diversi tipi di persone, pensiamo in primis ai disabili con gravi problemi motori ma anche agli anziani ed ai bambini.Abbatterle è essenziale e proprio per questo, al Museo Leonardo Da Vinci di Milano è nato il progetto BrainControl Avatar.Dalla fine dell’anno precedente, precisamente il 4 novembre del 2021, è arrivato al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano un robot avatar che permette ai disabili di poter visitare la mostra in totale autonomia da casa attraverso i dispositivi elettronici che tutti possediamo in casa. In collaborazione con l’associazione Museocity è possibile per la prima volta in assoluto accedere e visitare la mostra da casa o dovunque siamo, grazie all’ausilio di pc o tablet. Il progetto è ideato per le persone che hanno gravi problemi di disabilità ma e fruibile a tutti coloro che desiderano visitare la mostra.Da chi è stato ideato e come funziona il robot BrainControl AvatarBrainControl Avatar è stato ideato da LiquidWeb, Pmi specializzata nel settore HCI in collaborazione con la Fondazione Mantovani Castorina, onlus che si dedica alle persone con grave disabilità intellettiva e neuromotoria. Questo straordinario strumento che è un robot comandabile a distanza da remoto non necessita di acquisire alcuno tipo di strumento particolare. E’ composto da un monitor e degli altoparlanti che permettono di interloquire con gli altri visitatori presenti alla mostra in quel dato momento. BrainControl Avatar permette di interagire con il pubblico presente ed osservare gli oggetti in esposizione anche in maniera ravvicinata.
Le mostre fruibili attraverso BrainControl Avatar
La mostra Sociocromie, curata dall’architetto e designer Giulio Ceppi e la collezione Trasporti nel padiglione Aeronavale del Museo è possibile visitarla in maniera indipendente da qualsiasi parte del mondo semplicemente collegandosi al sistema muovendosi all’interno del museo stesso.La mostra Sociocromie tratta ed evidenzia momenti di valore storico e sociale legati agli eventi sportivi, alle innovazioni tecniche e alla politica e ricorre alle tinte ed al colore come tipo di espressione, da cui deriva per l'appunto la denominazione “Sociocromie”. Questa denominazione è stata ideata come neologismo da Giulio Ceppi e si riferisce a come attraverso diverse tonalità di tinte e colori si possa rappresentare meglio la realtà in modo figurato. Ad esempio: la MAGLIA ROSA, la BLUE ECONOMY, le BRIGATE ROSSE, il BLACK FRIDAY, le QUOTE ROSA, l’ORO NERO, i COLLETTI BIANCHI fino ad arrivare alla ZONA ROSSA, diventata di uso comune negli ultimi anni. La collezione Trasporti presente nel padiglione Aeronavale del Museo mostra diversi velivoli storici, un sottomarino ed anche parte del transatlantico Conte Bianco quali sono esposti il ponte di comando e la sala da ballo di questa famosissima nave che trasportava l’esercito statunitense durante la seconda guerra mondiale.Due mostre davvero interessanti da poter visionare in autonomia attraverso l’uso del proprio pc.E’ questo un progetto apripista che fa parte di una visione molto più ampia del Museo Leonardo Da Vinci infatti, l’associazione Museocity è già da tempo impegnata a promuovere dei progetti che hanno come iniziativa quella di rendere fruibile a più persone possibili l’accesso ai musei in modo tale che chiunque possa ammirare e godere delle opere d’arte presenti all’interno. E’ un primo passo che mira anche ad ispirare altre realtà museali milanesi in modo tale da rendere ancor più grande un progetto molto lodevole.Condividi
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